venerdì 11 maggio 2012

Sembra facile...



Questa volta sembrava andasse tutto per il meglio, il tempo era buono, l'innevamento del canale ottimo e invece, gli imprevisti spesso determinano il rinvio di un progetto. Francesco, lungimirante, visto che nei giorni scorsi era nevicato ancora, prima di cena è andato e tornato in sole due ore, dal rifugio ai piedi della Tour Ronde (crepaccio terminale) a fare la traccia per facilitare la progressione nella notte. Siamo partiti alle 3,30 di mattina dal rifugio Torino con una bella luna, che ci ha accompagnato e ci ha aiutato molto. La salita alla Tour Ronde è stata parecchio faticosa, non c'erano tracce, nessuno era ancora passato dopo il mal tempo, la neve ventata arrivava alle ginocchia. Sulla cima, un po di vento ci ha costretto ad indossare giacca e berretto. La discesa dalla spalla della Tour Ronde sul versante Brenva è stata parecchio impegnativa, le slavine avevano "pulito" il pendio e la neve  sottostante era veramente ghiacciata e ci ha costretti a prestare molta attenzione; cadere in quelle condizione vuol dire che non avremmo avuto la possibilità di raccontarla.....Più in basso dove il pendio è meno ripido, è stato piacevole e divertente disegnare curve fino al ghiacciaio della Brenva. L'attraversamento della Brenva, legati in cordata non ha creato problemi e se vogliamo, il ghiaccio era anche in migliori condizioni rispetto al primo tentativo del 2 di aprile. Alle ore 7,30, arrivati ai piede del "nostro" canalone, calzati i ramponi e con gli in spalle abbiamo iniziato la risalita del canale. Tutto sembrava andare per il meglio, eravamo già saliti per circa 200 metri di dislivello, quando invece, è arrivato il sole che in pochi minuti è diventato caldissimo; dalle pareti sovrastanti dell'Aiguille Noire dalle stesse Dames Anglaises, hanno cominciato a cadere slavine e pezzi di ghiaccio che pericolosamente rischiavano di investirci. Ad un certo punto abbiamo valutato che era troppo pericoloso proseguire e  calzati gli sci siamo scesi velocemente sul ghiacciaio della Brenva. Penso che abbiamo preso la decisione giusta, siamo dei professionisti, voler portare a termine un'impresa ignorando i segnali che la montagna ci manda, sarebbe da veri incoscienti. I tempi della natura vanno rispettati, la montagna non va sfidata, ma dobbiamo cogliere le opportunità che ci da. Come dicevano le vecchie guide alpine; "la montagna non scappa e se si vuole si può sempre tornare" ed è quello che faremo noi. Probabilmente cambieremo strategia, andremo a dormire in tenda ai piede del canalone. Saliremo il canale in piena notte, quando il freddo "blocca" neve e sassi e arriveremo in cima al canale appena farà giorno in modo da non prendere rischi inutili. La discesa di per sé è tecnicamente difficile e comporta rischi che però sono soggettivi e quindi, si possono controllare con la tecnica e l'allenamento. I rischi oggettivi sono invece al di fuori del nostro controllo, ma, quando si hanno segnali inequivocabili diventa più facile valutare le situazioni e prendere decisioni determinanti per l'incolumità della cordata. 
Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, in fondo se nessuno è ancora passato da quelle parti un motivo c'é.... ma, non nascondo che ieri pomeriggio, un po delusi lo eravamo. 
Non molliamo!! Valuteremo bene le previsioni meteo e a breve saremo di nuovo in azione.
A presto.










1 commento:

  1. Ciao Edmond,
    certo che le condizioni meteo non vi sono certo amiche! Comunque la decisione che avete preso è ampiamente condivisibile; con la montagna sappiamo tutti che non si scherza.
    Professionalità e saggezza devono andare a breccetto.
    Le immagini sono comunque belle.
    Aspettiamo.
    Un saluto.
    Fausto - Senigallia AN

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